Venerdì 1 aprile 2011, nella chiesa di San Domenico, alle ore 21, Costanza Frari racconterà l’esperienza di servizio nei campi nomadi non autorizzati delle periferie di Torino.
Da due anni Costanza lavora con l’associazione “Terra del fuoco” in un progetto che promuove l’integrazione della comunità Rom romena.

Ecco cosa ci scrive:
“Si tratta di realtà dove le condizioni di vita sono particolarmente precarie. L’esperienza scout mi trasmette la speranza quotidiana di lasciare il mondo “un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”.»”

Preghiera finale

“Se qualcuno vuol venire dietro di me … prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8,34). Non siamo invitati a portare la croce di Cristo bensì a prendere ognuno la propria croce. Nel rischio legato alla mia situazione e alla mia incertezza devo andare per la mia strada. Ciascuno di noi ha un suo cammino di vita e di sofferenza. Ciascuno di noi deve dunque prendere la croce della propria vita, che nessuno conosce meglio dell’interessato stesso. Questo include l’accettazione di sé stessi e delle proprie ombre. Non poche persone trovano la loro croce troppo pesante: chi ha fallito nella professione, chi è malato di malattia incurabile, chi è stato lasciato dal partner. Ma anche chi deve sopportare pazientemente le eterne pene della vita di tutti i giorni. Guardare al crocifisso può mostrare che, anche in una situazione di difficoltà estrema, anche se abbandonati dagli uomini e da Dio, non siamo completamente perduti”.

Hans Kung, “Ciò che credo”

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