Venerdì 5 settembre interverrà con la sua testimonianza Antonella Parigi, Presidente del Comitato Organizzatore di Torino Spiritualità.

Eccone un breve auto-ritratto.

«Liceo classico al “V.Alfieri” e Laurea in Filosofia nel 1985 presso l’Università di Torino, questa la formazione scolastica. Dieci anni di scoutismo, un po’ di impegno politico e una giovinezza di passioni letterarie e musicali, di scoperte e di entusiasmi culturali completano la mia formazione.
Subito dopo la maturità inizia la mia attività professionale collaborando con diverse organizzazioni culturali, tra cui Movie Club ed il Festival Cinema Giovani. Poi per un incontro fortuito mi occupo dieci anni di marketing e pubblicità per multinazionali come Braun e Cinzano e lì imparo a leggere i bilanci e a far di conto, cosa che si rivelerà fondamentale per il mio futuro professionale.
Poi la svolta: nel 1994 fondo, con Alessandro Baricco e altri tre soci, la Scuola Holden, di cui sono stata Direttrice fino al gennaio 2005.
Dal luglio 2000 al 2005 sono consigliere d’amministrazione del Teatro Stabile di Torino e Vice-Presidente della Fondazione Circuito Regionale, su designazione della Provincia di Torino.
Intanto cresco e guardo il mondo. Vedo la necessità e l’urgenza di parlare di spiritualità nella prospettiva contemporanea e nel 2005 sviluppo “Torino Spiritualità. Domande a Dio, domande agli uomini” e da allora me ne occupo. Nel frattempo nasce il Circolo dei lettori, che attualmente dirigo.

Quello di cui vorrei parlare è proprio come una dimensione spirituale oggi sia un elemento indispensabile per la formazione di “nuovi adulti”. Al di là del credere o meno nella trascendenza, oggi avere una consapevolezza spirituale significa porsi in modo diverso nei confronti del mondo reale, nel qui ed ora. Ma quale è questa differenza?
E se la spiritualità può cambiare l’uomo, le religioni possono avere un ruolo anche nei confronti di chi non crede e indicare una strada non solo in una prospettiva ultraterrena, ma anche e soprattutto nell’esperienza tutta umana, che è il mondo che abitiamo.»

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